Come nuovo impianto distribuzione carburanti ad uso privato si intendono, ai sensi dell'art. 57, comma 1, lettera "g" della L.R. 62/2018, tutte le attrezzature fisse, senza limiti di capacità, ubicate all’interno di aree private non aperte al pubblico, quali stabilimenti, grandi infrastrutture (porti, aeroporti, ferrovie), cantieri, magazzini, depositi e simili, e destinate al rifornimento:
1. di automezzi, di proprietà o in leasing, di imprese produttive o di servizio, con esclusione delle amministrazioni pubbliche;
2. di automezzi, di proprietà o in leasing, di imprese diverse da quella del titolare dell’autorizzazione, a condizione che tra il titolare ed i soggetti utilizzatori sia costituito un consorzio, una associazione di imprese o altra forma associativa equivalente e che le imprese siano coinvolte nella realizzazione di un medesimo intervento, anche complesso, oppure che abbiano ad oggetto sociale l’attività di autotrasporto;
3. limitatamente alle grandi infrastrutture, di automezzi esclusivamente funzionali alle attività svolte all'interno del sedime portuale, aeroportuale o ferroviario, come delimitato;
4. di automezzi, di proprietà o in leasing, di imprese diverse da quella del titolare dell’autorizzazione, qualora si tratti di società controllate dalla società titolare dell’autorizzazione.
Insieme all’autorizzazione petrolifera il Comune rilascia il Permesso di Costruire, e quindi in fase di inoltro dell’istanza il richiedente deve presentare anche tutta la documentazione necessaria all’ottenimento dello stesso, tenendo conto anche degli eventuali vincoli presenti nel sito prescelto e dell’Ente proprietario della strada in adiacenza alla quale si richiede l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio dell’impianto di distribuzione carburanti; infatti se per esempio la strada risulta di proprietà della Provincia deve essere richiesto anche il parere preventivo della Provincia di Grosseto.
L’autorizzazione contiene il termine entro il quale l’impianto è posto in esercizio.
Il Comune può autorizzare lo svolgimento delle attività "integrative" e scritte all'art. 56 della L.R. 28/05; la domanda di autorizzazione deve essere presentata contestualmente dal titolare dell’autorizzazione e dal gestore.
Per quanto riguarda gli impianti ad uso privato, l’autorizzazione è rilasciata per conferimento diretto ed esclusivo degli automezzi indicati dal richiedente; è vietata la cessione di carburante e degli altri prodotti a soggetti diversi dal titolare dell’autorizzazione, dalle imprese consorziate o associate, o dalle società controllate, sia a titolo oneroso che gratuito.
Prima di essere messo in esercizio, per ogni nuovo impianto deve essere autocertificato il collaudo, ai sensi dell'art. 10 del DPR 160/2010.
Documenti da allegare
Modulo di domanda
- Esercizio di deposito commerciale di oli lubrificanti o oli minerali - Domanda
- Comunicazione attivazione
- N. 2 marche da bollo di importo pari all’imposta vigente (una per la domanda, l’altra per il provvedimento di autorizzazione)
Solo per i cittadini non UE
-Permesso di soggiorno in corso di validità
Solo se il soggetto che inoltra l'istanza è diverso dal dichiarante
- Procura speciale ai sensi dell'Art. 1392 C.C. (firmata in autografo dal dichiarante con allegata copia di documento di identità o riconoscimento in corso di validità e controfirmata digitalmente dal procuratore)
- Autocertificazione, per la non sussistenza delle cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui alla normativa antimafia
Come presentare la pratica
Chiunque intenda avviare un nuovo impianto distribuzione carburanti ad uso privato deve presentare domanda allo Sportello Unico per l'Edilizia e le Attività Produttive (SUEAP), esclusivamente in modalità on line, tramite il Sistema Telematico di Accettazione Regionale (STAR), utilizzando il codice attività 47.30.02R.
Gli endo-procedimenti sono i seguenti:
- ottenimento parere ARPAT (parere ambientale);
- ottenimento parere USL (parere sanitario-edilizio);
- ottenimento parere Vigili del Fuoco (parere sicurezza antincendio);
- inoltro pratica Agenzia delle Dogane per verifica prescrizioni fiscali.